Il jet russo abbattuto al confine, l’entrata nel territorio siriano per fermare l’espansione del Rojava (lo pseudo – stato curdo) e il meeting di questi giorni per il destino della gente di Aleppo con i russi e gli iraniani, sono solo alcuni dei legami del recente e triste passato tra i due Stati, turco e siriano.
L’Islam è un acceleratore dei conflitti. Tutti islamici ok, ma con verità diverse. Assad, il dittatore siriano, è siriano alawita che da quelle parti sembra voler dire sciita e di questi tempi sembra voler dire iraniano, alleato dei russi. Erdogan, il sultano turco, e la quasi totalità dei Turchi sono islamici sunniti che da quelle parti sembra voler dire anti – sciita e di questi tempi vuol dire nemico degli iraniani e dei russi.
La fitna, ovvero la scissione tra le due verità musulmane, avvenne nel 661 con la prima guerra civile tra i califfi. La riconciliazione non è ancora avvenuta.
La guerra in Siria è la procura per la lotta tra questi due mondi per una più grande influenza regionale. Le anime sono alimentate anche dalle milizie libanesi Hezbollah sul fronte sciita e dalle monarchie del golfo, Arabia Saudita in testa, sul fronte sunnita.